E-commerce: la febbre dell’oro
Diventare ricchi in poco tempo lanciando un progetto online di valore è possibile, ma non facile. Lo testimonia la storia di Jeff Beszos, l’uomo più ricco del mondo
Una squadra di campioni
Sicuramente alcuni tra gli uomini più ricchi del mondo hanno fatto fortuna con la propria attività online.
Alcuni esempi, tra i più noti. Larry Page e Sergey Brin fondano Google quando sono ancora dottorandi.
Mark Zuckerberg, l’informatico che con Facebook ha connesso tra loro oltre 7 MLD di persone nel mondo.
Daniel Ek e Martin Lorentzon, fondatori di Spotify, la prima piattaforma di musica in streaming on demand, ma salvaguardando il diritto d’autore.
Queste tre realtà hanno alcune qualità in comune: visione, innovazione, competenza tecnologica, oltre che una profonda vocazione al servizio.
Chi era già online a quei tempi per motivi professionali, si ricorderà che a soli novanta giorni dalla sua messa online Google avrebbe a presto fatto sparire gli altri motori di ricerca, AltaVista e yahoo, Lycos, ecc. E stesso destino è toccato a Nokia, azienda per molti anni leader indiscussa nella realizzazione di ‘telefonini’ quando il signor Steve Jobs ha presentato quel il primo iPhone. Era il nove febbraio 2007 e poco dopo Nokia collassò.
Possiamo concludere affermando che ogni nuovo passo avanti tecnologico, cancella il precedente.
L’uomo più ricco del mondo
Come è noto, Jeffrey Preston Bezos, 57 anni,, è l’uomo più ricco del mondo. La sua fortuna deriva dal successo via via crescente di Amazon, la più grande società di commercio elettronico al mondo. Nei ritagli di tempo, con Blue Origin Bezos si diletta anche nel business dei voli spaziali. Da alcuni anni l’imprenditore è anche proprietario di un quotidiano assai influente, il l The Washington.
Tuttavia, la storia imprenditoriale di Bezos non è stata tutta in discesa come quella Bill Gates o di Mark Zuckerberg. Inizialmente, Amazon un sito di e-commerce che vendeva unicamente libri, quindi una libreria on line. Siamo nella seconda metà degli Anni ’90 era e Bezos, e gli altri competitor, erano molto concentrati sui “device” che permettevano la fruizione del prodotto libro. Si trattava di dispositivi costosi, difficilmente un utente medio ne avrebbe acquistati più di uno, pertanto i produttori erano convinti che vendere i dispositivi i significasse definire il proprio lettorato. Ma come tutti sappiamo le cose sono andate molto diversamente.
I primi anni di Amazon, non furono semplici.
La società inizia le attività nel 1995. Il business plan non prevedeva di fare profitto per i primi 4-5 anni. La crescita dell’azienda alla fine degli Anni ’90 fu lenta rispetto a quella di altre molte altre Internet company. Amazon raggiunse il primo periodo di profitto soltanto nel quarto trimestre del 2002 e da li cominciò a volare, diventando il colosso che è oggi.
Conclusione: Bezos ci ha messo 7 anni per cominciare a tirare la testa fuori dall’acqua. Si tratta di un tempo molto lungo, molto lungo, che pochissimi si possono permettere.
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