John Elkan prende il controllo del Gruppo Gedi
È stata ufficializzata lunedì 30 novembre, ma venerdì la notizia era già di dominio pubblico. John Elkan tramite Exor acquisisce da CIR la maggioranza del Gruppo Gedi, prendendone il controllo.
Al Gruppo Gedi fanno capo i quotidiani la Repubblica, Il Secolo XIX, La Stampa e altre 12 Testate locali. Tra i “brand” del Gruppo ci sono anche Radio Capital, Radio DeeJay e Radio M2O, Manzoni – la concessionaria di pubblicità -, Gedidigital e una grande quantità di periodici a stampa.
Il 30 novembre John Elkan presentato il piano che ha messo a punto per il Gruppo Gedi, definendolo “coraggioso e improntato al futuro”. Ha anche dichiarato che non intende vendere la Repubblica separatamente, né di scorporare le radio. Mentre invece si è detto intenzionato a cogliere appieno le opportunità e i vantaggi che offre la “rivoluzione digitale”.
Speriamo sia vero, ma le cose potrebbero anche andare in tutt’altra direzione. Tuttavia tre cose sono comunque certe.
La prima è che John Ekan si trova tra le mani un gruppo media molto potente, capace di influenzare ogni giorno migliori di lettori.
La seconda è che si è ufficialmente chiusa un’epoca, iniziata nel 1955 con la nascita dell’editrice de settimanale “L’espresso” – N.E.R.: Nueve Edizioni Romane -, il cui principale azionista è Adriano Olivetti e e il direttore è Arrigo Benedetti. Un’epoca che prosegue con la nascita del quotidiano la Repubblica che si presenta in edicola per la prima volta il 14 gennaio 1976 con direttore Eugenio Scalfari. Per almeno trent’anni queste due testate sono state davvero una bandiera, un segno d’appartenenza a un certo mondo, la condivisione di una rosa di valori sociali, politici e culturali. Poi la bandiera è diventata un brand. E i brand, diversamente dalle bandiere, si possono vendere e comprare.
La terza cosa certa è che a John Elkan l’editoria piace. L’attuale acquisizione della maggioranza della quote del Gruppo Gedi da parte di John Elkan arriva infatti pochi anni dopo l’analoga operazione compiuta nel 2015 nei confronti dell’autorevolissima testa The Economist, fondata nel 1843 da Lames Wilson. L’attuale diffusione a stampa della rivista conta 1,5+ min di copie a settimana.
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